lunedì 5 novembre 2012

COMPAGNI DI BANCO



Carlo ci mette alla prova: non ricordo proprio niente di quel primo giorno di scuola, quasi niente. Ma è come andare dall’analista (da cui non sono mai stato) e improvvisamente irrompono alcuni vaghi ricordi.
Alle elementari e alle medie ero quasi sempre stato il primo dell’elenco, qui scoprii l’importanza della lettera A. Comunque fui uno dei primi a sedermi: visto che le A erano tutte di sesso opposto e la classe libera ho scelto una zona inesplorata. Un banco alla metà del quartiere di centro: centrista o centro del mondo?
Il banco accanto a me rimase vuoto sino alla lettera S come Scoppetta. Un ragazzo handicappato e l’educazione cattolica mi resero soddisfatto. Soddisfazione che durò molto poco, non saprei dire se in termini di giorni o di ore. Non era facile la vita con Alfonso, perché il suo problema non era solo fisico. Gli insegnanti di sostegno non erano previsti allora, ma le informazioni che mi giungono in tempo reale mi dicono che la vita è dura anche oggi per gli insegnati di sostegno. Al Vittorio Veneto (battaglia della Prima Guerra Mondiale, ci ricorda Carlo) si forgia ancora la classe dirigente, e non c’è posto per i diversamente abili e neppure per chi si occupa di loro. D’altronde Fornero-Bontempi ce lo disse subito, che noi eravamo la futura classe dirigente…
Fu soltanto a primavera (credo) che una mattina il mio mondo cambiò: Scoppetta fu spostato d’autorità al primo banco e chi mi ritrovai? Silvio Mingozzi. Che culo!
Gli anni seguenti segnarono il mio sodalizio con Roberto Bottoni, finché anche lui non mi lasciò: cambiò scuola per evitare una sicura bocciatura a settembre. Del invece rimase e ci rimase… Era la fine della quarta, credo. Solo Peppa-Marina hanno un sodalizio più lungo, forse addirittura dalla prima alla quinta. Quanto a Carlo – o meglio Choerli – Ogliuto e Klaus, visto che i banchi da tre non esistevano, si saranno turnati, sicuramente con Ciclone e Gallé. E Del, forse.
Anche Gianni Ghelfi mi lasciò, a un certo punto della quinta. La sua motivazione era indiscutibile: si era dimenticato di fare il rinvio del militare e da un giorno all’altro si ritrovò in  Friuli. A questo punto Gianni che andava da Ogliuto a prendere gli appunti fu sostituito da sua sorella che veniva a casa mia a prendere gli appunti. Sì, solo a prendere gli appunti.
Il resto della quinta non so, forse ero in banco con Ciacco, ma anche lui se ne andò, con gesto sconsiderato. Dopo pochi giorni fu espulso dal liceo di Arona e ritornò.   A seguito della sua improvvisa partenza fui avvicinato dal Tissoni che mi chiese spiegazioni, in nome della nostra nota amicizia (tra me e Ciacco, non tra me e il Tissoni, ovvio): mi chiese se conoscevo le motivazioni del trasferimento, che forse aveva abusato sessualmente? Non so come riuscii a non ridergli in faccia e mi mostrai sgomento e incapace di comprendere il gesto. Sul fatto che fosse stato un pirla penso comunque che convenga anche lui.
Quando Ciacco ritornò ero assente causa visita militare all’ospedale di Baggio: qualcuno mi disse che era ritornato… no, non a trovarci, ma per stare ancora con noi!
Io però ero già in banco con Stancich, uno degli ultimi arrivati, purtroppo anche il primo a lasciarci; definitivamente, perché nei primi anni ottanta la leucemia se lo portò… 
Con Franco andai a studiare per gli esami nella mia casa di campagna. Stessa storia degli altri, con le girls locali, che ci lumavano e viceversa… Questo prima degli esami. Tra gli scritti e gli orali optammo – non senza contrasti - per Camogli, a casa di Dezo, dove oltre a Laura c’erano Maura e Gabriella (che intensa vita di studio… tra Macugnaga e Camogli!)
I risultati sono noti: Laura 60, Maura quasi, io, Marco e Gabriella più o meno come Carlo. I due Franco decisero di rifare la quinta. Del li raggiunse.
Quanto ai compagni di banco mi ricordo che in terza eravamo in numero dispari, e a Mario Lonati -  ultimo arrivato – toccò il banco singolo al posto di quello matrimoniale: chi se non Graziano poteva ipotizzare che a classe priva di insegnante tutti si accoppiassero con il proprio compagno/a di banco, mentre Mario da solo… cosa altro poteva fare? 
(GIOVANNI BAI)

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